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Estrazione dentale: quando è necessaria?

L’ estrazione dentale è un intervento di chirurgia orale indolore, che mira alla rimozione di un dente dalla sede naturale ovvero dall’osso mascellare detto alveolo da cui la parola avulsione.
L’avulsione è sempre l’ultima ratio adottata dal dentista, che può decidere di operare a scopo preventivo (per prevenire il peggioramento del quadro clinico della bocca del paziente) o a scopo terapeutico (quando il dente è colpito da patologie non curabili altrimenti e destabilizzanti per l’elemento dentale). Il dentista può consigliare al paziente l’ estrazione dei terzi molari a scopo preventivo, senza che questi siano stati colpiti da carie o da altre patologie.
Ma quando è necessario estrarre un dente?

Denti affetti da carie penetrante, pulpite o ascesso dentale

Quando il paziente, per diverse ragioni, rimanda costantemente l’appuntamento dal dentista pur soffrendo di mal di denti, egli permette all’infezione di svilupparsi indisturbata e di distruggere (necrotizzare) tutta la polpa nel canale radicolare.
L’evoluzione della pulpite è l’ascesso periapicale (l’infiammazione procede dalla polpa all’area che circonda l’apice radicale del dente). In questa situazione così compromessa, la devitalizzazione potrebbe non essere abbastanza per scongiurare l’infezione dei tessuti parodontali. Pertanto, l’odontoiatra si vede costretto a eseguire l’ estrazione dentale.

Granuloma o cisti

Prima di optare per l’estrazione del dente colpito da granuloma, il medico potrebbe decidere a favore di terapie che hanno lo scopo di salvare il dente, come ad esempio l’apicectomia. Quando però queste ultime si rivelano vane, il dente cade naturalmente

Iperdonzia e affollamento dentale

Si tratta di un’anomalia della dentizione. Il soggetto che ne soffre, invece dei classici 32 denti permanenti, se ne ritrova un numero maggiore. Solitamente il sovrannumero è accompagnato da un non allineamento dei denti che si presentano storti o ruotati. In questo caso, bisogna intervenire chirurgicamente con l’estrazione degli elementi dentali in più anziché impiegare tecniche ortodontiche.

Denti da latte che tardano a cadere

Come già sappiamo i denti da latte non cadono tutti insieme per far posto ai denti permanenti. Questi ultimi convivono, per un certo periodo, con i denti decidui o meglio, al cadere di uno da latte ne erompe uno permanente.
Tuttavia, in alcuni soggetti, uno o più denti da latte potrebbero far fatica a cadere. Ecco che gli elementi dentali sottostanti non possono erompere e tendono a rimanere intrappolati all’interno della gengiva. La soluzione a tale mancata caduta naturale dei denti decidui è l’estrazione.

Estrazione a scopo ortodontico

Se gli incisivi sono sporgenti l’unico metodo per riportarli in posizione corretta è quella di estrarre i 4 premolari forzando l’arretramento degli incisivi superiori e inferiori con l’apparecchio per i denti. In questo caso, l’estrazione di denti sani, non affetti da alcuna patologia, è il prezzo da pagare per ripristinare la corretta occlusione.

Denti inclusi o parzialmente ritenuti

I denti inclusi sono sono completamente intrappolati all’interno della gengiva o non sono visibili all’interno del cavo orale. I denti parzialmente ritenuti, invece, spuntano dai tessuti molli ma che non hanno completato la naturale eruzione. Gli inclusi, specie se inclinati, tendono a danneggiare le radici dei denti adiacenti e i relativi alveoli mentre i ritenuti sono oggetto di differenti patologie, tra cui la pericoronite. L’estrazione di tali elementi è consigliata da molti dentisti.

Fonte: denti360.com

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