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Perdita dei denti e capacità cognitive

La perdita dei denti può favorire, in età avanzata, l’insorgenza di deficit cognitivi e demenza. Si tratta di un tema trattato durante il recente Congresso Nazionale CDUO – Collegio dei Docenti Universitari di Discipline Odontostomatologiche. In questa occasione, si è fatto anche il punto anche sull’importanza delle cure odontoiatriche e su come nella realtà queste vengano trascurate.

Meno della metà degli Italiani cura i denti

Secondo una indagine Istat dell’ottobre 2017, in Italia solo il 45.8% della popolazione al di sopra dei 15 anni di età cura la propria salute orale. La percentuale scende ancora fino ad arrivare al 29% per gli over 75. Questo dati sono al di sotto delle medie europee e in controtendenza con le politiche di invecchiamento attivo auspicate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Perdita dei denti e deficit cognitivi

Nella terza età la cura dei denti è trascurata sia per la presenza di altre malattie che distolgono l’attenzione dal problema dentale, sia per l’interferenza di alcune categorie di farmaci, e non ultimo anche per fattori economici. Le malattie parodontali sono dovute a una scarsa igiene orale, che negli anziani viene facilitata da problemi di vista e possibili micro tremori delle mani.

Edentulia e alimentazione

La mancanza di denti, o edentulia, inoltre non consente di alimentarsi correttamente ed è associata a disfagia, cioè difficoltà di deglutizione, e carenze nutrizionali, in particolare di vitamine e alimenti antiossidanti.
Masticare correttamente invece è importante perché la masticazione favorisce l’afflusso di sangue al cervello e agisce positivamente su memoria, apprendimento e  nella conservazione della funzione cognitiva. La perdita dei denti posteriori,  e quindi una masticazione ridotta, rappresenta un fattore di rischio per lo sviluppo di deficit cognitivi, demenza e depressione.

Perdita dei denti e qualità di vita

La malocclusione derivante dalla irregolarità o assenza delle dentatura può comportare infine dolori muscolo-scheletrici, sottolineano i clinici. Non va poi dimenticato l’aspetto psicologico indotto dall’edentulia, che porta a una chiusura e alla perdita di vita sociale.

Fonte: dica33.it

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